Città di Naro

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Il Castellaccio

Foto 23Antichissime vestigia di un'antica e misteriosa città dalle mura ciclopiche, che forse stanno a significare, secondo alcuni studiosi, la sua edificazione da parte dei giganti, mentre altri (Fazello, Picone, Riolo, Raccuglia) amano identificarla con Camico, la leggendaria città, capitale del regno di Cocalo, il mitico re dei Sicani, edificata (1240 a. C. circa) da Dedalo, il grande architetto del labirinto di Creta.

Chi salendovi crede che sia tutta scoscesa la parte superiore, si sbaglia perché alla vista si presenta un bellissimo altopiano quadrilungo, da cui si gode una incantevole vista.

L'ubicazione di queste rovine è sorretta dalle testimonianze di alcuni storici: ad ortum solis.....imminet quae ab exteriori parte voragine circumdatur.....(Polibio)-La parte che guarda a nord, è circondata da profondi burroni che bastano a rendere inespugnabile la città.

Ed ancora Diodoro Siculo:a questa saldissima città costruita nel sasso e con ingresso stretto e tortuoso bastavano 3 o 4 uomini a difenderla da qualunque invasione nemica , (foto 23 e 24)

Si possono ancora notare le vestigia di un'antica scala che dovette servire di accesso alla città.

La configurazione topografica dei luoghi, pertanto, risponde a quella tramandata da Polibio nel libro VIII delle sue "Storie", da Diodoro Siculo nella sua "Biblioteca storica", da Strabone nella sua "Geografia", soprattutto in relazione all'altitudine ed alla località situata nelle vicinanze di Agrigento.

Ed, inoltre, nelle vicinanze del luogo scorreva un fiume (Naro o Hypsa) (a) dal percorso analogo a quello del fiume Camico, che allora era navigabile e che diede nome alla città :.....secundum Inicum urbem Sicaniae decurrit....-...scorre verso Inico, città Sicana...(Vibio Sequestre.IV-V a.C.).

Si potrebbe dire, con qualche motivo in più rispetto ad altre città che rivendicano tale denominazione, che tali ruderi appartengono alla mitica Camico.

Potrebbe essere un'idea plausibile, anche se resta sempre difficile posizionarla con esattezza, sia perché l'area in cui sorge era abitata fin dall'antichità, (foto 25/25 bis), sia perché i ruderi (b) lasciano intravedere i segni di un sito militarmente munito ed abitato, risalente a molti secoli prima di Cristo.

Foto 24

Quel che è certo che il sito comprende resti archeologici, che rappresentano alcune sequenze di una civiltà sconosciuta della storia millenaria della Città di Naro.

Foto 25 - Abitazione preistorica - particolare Foto 25 bis - Abitazione preistorica - particolare

a) V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia, tradotto dal latino da G. Di Marzo, Palermo 1876, pag. 31.
b) Alcuni secoli fa, si potevano ancora ammirare grandi lastroni levigati e colonne intere. Purtroppo nei tempi passati, molto di quel materiale venne adoperato per la costruzione di chiese e conventi di Naro. Da una di quelle gigantesche lastre di pietra venne intagliata la grande Croce, alta mt.4 e larga mt.3 posta nella piazza antistante la chiesa di Santa Maria di Gesù, per opera di Frà Girolamo da Naro. (cfr. Fra Saverio op. cit.)