Città di Naro

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La quarta tappa

La quarta tappa del nostro viaggio nella Naro medievale ci porta dinnanzi alla Chiesa di Santa Caterina, edificata sulle rovine di un’antica moschea, per opera di Matteo Chiaramonte nel 1336.

La chiesa, vide la sua inconfondibile semplicità tipica del tardo gotico essere sostituita con lo stile barocco nel 1725, ma grazie all’interesse del conte Alfonzo Gaetani nel 1937 e successivamente nel 1959 a cura della Sovrintendenza ai Monumenti, furono riportate alla luce le sue pure linee gotiche.

La chiesa edificata con pietra arenaria di color giallino, presenta una struttura rettangolare che si sviluppa in tre navate longitudinali, delimitati per mezzo di 14 pilastri e archi a sesto acuto (ogivali) sormontati da un soffitto ligneo a capriate. Sulle navate vi sono ciò che rimane d’alcuni affreschi, ridotti ormai a tracce quasi illeggibili, attribuite a Cecco da Naro (il pittore che dipinse lo Steri di Chiaramonte, la dimora dei Chiaramonte in Palermo, assieme a Simone da Corleone e a Darenu da Palermo). Sulla parte destra della chiesa è riportato su tela un affresco del XV secolo raffigurante, il Transito e l’Assunzione della Vergine, opera proveniente dall’Antico Duomo Normanno.

Questa piccola chiesa suscita grande interesse, non solo per la sua grande raccolta di opera d’arte provenienti da diverse istituzioni religiose, ma anche per il suo fonte battesimale marmoreo, databile intorno al XV secolo, di autore ignoto. Essa è decorata da scudi gentilizi, sui quali sono scolpite le insegne degli Aragonesi, due schiavi, la ruota di Santa Caterina e lo stemma della città di Naro. La coppa invece è ornata da rilievi che rappresentano teste di cherubini alati, da cui si snoda una decorazione di fogli.