Città di Naro

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Cap. II: Arte

Chiesa di Santa Caterina

Foto 55 - InternoÈ il più artistico esempio di architettura d'epoca normanna, un fine gioiello di stile gotico-normanno, a cui gli artisti siciliani seppero dare un'impronta originale ed un gusto da caratterizzare uno stile ed un'epoca.

Nonostante la mancanza di notizie sicure, è opinione diffusa, tra i maggiori studiosi, che essa fu edificata da Matteo Chiaramonte, Conte di Modica e Signore di Naro dal 1366, per volere di Federico III°, detto il Semplice, a seguito della pace di Castrogiovanni, tra la fazione latina (i Chiaramonte, i Ventimiglia, i Rosso, i Lancia e i Palizzi) e l'altra di origine catalana (i Moncada, gli Aragona, i Valguarnera) che si disputavano il dominio dell'Isola. Osservando le strutture interne, si può ipotizzare che la Chiesa fu edificata sui resti di un Tempio musulmano, che fu restaurato, ampliato ed arricchito di ornati.

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Chiesa di Gesù Maria e Giuseppe

Foto 54 - ProspettoSi dice che la primitiva Chiesa fu fondata nel 1651 per merito di Don Bartolomeo Barbara, nobile naritano. Quel che è certo che la chiesa è dei primi del Settecento ed apparteneva ai Gesuiti.

Nel 1741 fu restaurata e nel 1774, dopo l'espulsione dei Gesuiti, la chiesa e l'annesso giardino passarono sotto la giurisdizione di Ferdinando IV, re di Napoli e di Sicilia.

Nel 1943 fu distrutta da un bombardamento aereo. Ricostruita nel 1950, si presenta, ora, ad aula semplice, piccola, con altare e qualche statua. Molto interessante il prospetto principale con portale finemente lavorato, completo armonicamente dalla facciata con due belle bifore, con esile colonnine e dalla torre campanaria (foto 54).

Chiesa di San Paolo

Foto 53 - L'AddolorataNon si conosce con esattezza l'anno della sua fondazione. Si dice edificata, trasformando un magazzino della famiglia Timpanaro, prima del 1685, anno in cui fu elevata a Parrocchia filiale. Nel 1760 stava per crollare e fu risanata con il contributo economico dei Fratelli della Congregazione (di San Paolo), quando furono costruite anche le due cappelle di San Paolo e di San Giuseppe. Nel 1784 dai maestri Giovanni Farruggia, Calogero Viccica e Mario Principato furono ripresi la facciata e la porta maggiore ed innalzato il coro.

Tra il 1803 ed il 1809 fu completata e decorata con stucchi da Tommaso Fasulo (a).

L'impianto è ad aula semplice con piccolo coro d'ingresso e torre campanaria contigua alla facciata principale. La copertura è a botte con archi trasversali originati da paraste laterali.

Di particolare interesse è un'edicola lignea contenente un'urna con Cristo crocifisso morto, di pregiata fattura, tardo-cinquecentesco, di stile manieristico, proveniente, come attesta Fra Saverio, da una chiesa campestre detta a casazza, rovinata nel 700'.

Detto Crocifisso, concesso per contratto stipulato dal priore della Collegiata D. Francesco Costa alla chiesa di San Paolo, con il nome di Lazzaro, in epoca alquanto recente, era solennizzato la Domenica prima di Pasqua, dai Fratelli della Congregazione (contadini), con una singolare processione.

Vi si conserva, altresì, un pregevole dipinto con l'Addolorata (foto 53), di Fra Felice da Sambuca, al secolo Gioacchino Viscosi.

a) Fra Saverio cappuccino, op. cit. pag. 299 e ss.

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Foto 52 - AltareLa Chiesa, costruita vicino al Duomo con il quale ha condiviso la sorte dell'abbandono e dell'incuria, ha origini molto antiche.

La sua fondazione si fa risalire al tempo, in cui vennero a Naro i Canonici Regolari di San Giorgio in Alga (sec.XVII) (a).

A seguito di una frana, fu restaurata nel 1679. Il bel portale barocco in pietra bianca a faccia vista è del 1706.

Internamente era ad unica navata.

Fu ristrutturata nel 1775 da Mastro Antonio Carletto.

Rovinata nel 1908 per il terremoto, fu chiusa al culto nel 1929. Al suo interno aveva cinque altari e diverse opere d'arte di un certo rilievo, alcune delle quali oggi si possono ammirare in varie chiese.

Recentemente, a seguito di restauro, si è tentato un recupero, che lascia intravedere le suggestive bellezze che possedeva.

In un ambiente, dietro l'altare Maggiore, adibito a camera asciugatoio, in cui erano appesi i cadaveri a scolare, è venuto alla luce un altare magnificamente affrescato, sul davanti, di cui restano però poche tracce (foto 52). Era sede della congregazione dei cavalieri, poi dei contadini, la più antica di tutte le Confraternite.

a) Fra Saverio Cappuccino, op. cit. pag. 351 e ss.

Ex Oratorio di Santa Barbara

Foto 51 - Antico prospettoLa sua fondazione risale al 1336 ed è attribuita alla Confraternita sotto lo stesso titolo, annessa al convento di San Francesco, dal quale ebbe un pezzo di terreno del suo orticello per erigervi l'oratorio.

Dell'esterno si ammira il portale d'ingresso, dove fanno spicco le colonne doppie a rilievo e l'architrave ornato di fini intarsi (foto 51).

La facciata in pietra da taglio tufacea a faccia vista, con cornici e riquadri nelle aperture, presenta un pregevole portale di conci di pietra di malta bianca in contrasto con il tufo arenario, che predomina nel prospetto e nell'architettura narese in genere.

Si presenta ad unica navata, modulata da pilastri addossati alle pareti laterali, da cui dipartono le arcate trasversali d'irrigidimento della volta a botte.

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