Città di Naro

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Cap. III: Tradizione

S. S. Cosma e Damiano

Foto 81 - S.S. Cosma e DamianoI cittadini di Naro sono molto legati a questa ricorrenza, che si celebra il 26-27 Settembre. La festa risale agli inizi del 700', al tempo di P. Prospero Favara,guardiano del convento di Sant'Agostino.

Era caratterizzata da una solenne processione dei simulacri dei due Santi gemelli, Cosma e Damiano, protettori dei barbieri, perché questi anticamente esercitavano anche l'arte medica, che partiva dalla chiesa di Sant'Agostino e da una importantissima fiera di animali ed attrezzi agricoli.

Secondo la testimonianza di Vito Amico, la fiera dei S.S. Cosma e Damiano, quella di San Iacopo (1622), che si teneva nel piano dei Gesuiti (nella piazzetta antistante la Chiesa Madre) e quella di San Calogero (dispaccio del tribunale del Real Patrimonio nell'anno 1585), erano tra le fiere più importanti ed antiche dell'Isola.

Da qualche anno l'Amministrazione Comunale si adopera per recuperare questa antica tradizione.

Festa di San Calogero

Foto 80 - Solenne processioneIl 18 giugno di ogni anno, devozione e folklore danno vita ai tradizionali festeggiamenti in onore di San Calogero, il Santo Nero, il cui culto attrae a Naro migliaia di devoti, spinti da una fede sincera.

Molto intricata è la questione dei Calogeri in Sicilia, alcuni la fanno risalire all'epoca bizantina (tra i secoli VII e VIII d.C.).

Calogero, infatti, in greco vuol dire bel vecchio. Il nostro Santo è stato uno di quei vecchi venerandi che, per sfuggire alle persecuzioni degli ariani bizantini dalle terre dell'impero d'oriente, si trasferirono in Sicilia, dove vissero una grama vita eremitica, venerati dalle popolazioni cristiane.

Ed essi, poiché, venuti dall'oriente, nella fantasia popolare, più tardi furono raffigurati con la faccia nera, anche perché la loro festa si celebrava nei mesi più caldi dell'anno. Secondo Daniel Papebrook (1743) e gli inni di Sergio di Fragalà, monaco vissuto nel IX secolo, il Santo di Naro sarebbe nato a Cartagine e sia approdato in Sicilia, insieme a Gregorio e Demetrio, per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali d'Africa (sec.V-VI). Secondo altre fonti, il Santo Nero nacque a Costantinopoli.

Grande è il campanilismo tra varie città siciliane, che rivendicano il culto del Santo. Ma i devoti considerano il culto principale quello della città di Naro, dove ogni anno converge una fiumana di gente.

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RELIGIOSA: La Settimana Santa

Foto 76 Venerdì SantoI riti pasquali che vanno sotto il nome di Settimana Santa, vengono celebrati a Naro con una rappresentazione drammatica - religiosa molto commovente e particolarmente sentita.

Tale rappresentazione ha origini molto antiche e si rifà al Mortorio, opera drammatico - religiosa, ideata e rappresentata la prima volta l'11.03.1807 nel convento del Carmelo, ad opera del dott. Calogero Marchese con il titolo di Mortorio di Cristo, con molti personaggi, come attesta Fra Saverio.

In verità, una sacra rappresentazione di scene del nuovo ed antico testamento era già avvenuta nel 1759 per opera del dott. Paolo Castelli, insigne medico ed esperto archeologo (1726-1800) ed, ancora, con larga partecipazione di personaggi, la Domenica delle Palme nell'anno 1774.

Le caratteristiche rappresentazioni venivano riprese e portate in scena con successo negli anni 30' dai giovani della Piccola Filodrammatica Narese, nell'ex Teatro Comunale (costruito nel 1866 ed eliminato negli anni del dopoguerra), sito nei locali a piano terra del Palazzo Comunale, oggi sede della Biblioteca "Feliciana" ed in tanti paesi dell'Agrigentino.

Foto 77 - Via CrucisAncora oggi si ricordano i bravissimi attori che si sono esibiti negli anni 30': Pietro Gueli Alletti, Giuseppe Amico, Calogero Porcello, Giuseppe Camilleri, Gaetano Viccica, Calogero Viccica, Salvatore Morgana e Vincenzo Patronaggio (foto 76).

Ed ora questa felice tradizione rivive e continua, per interessamento degli attori dell'Associazione Culturale Calogero Gueli Alletti e del Teatro Popolare Città di Naro, con il Patrocinio dell'Amministrazione Comunale (foto 77 e 79).

Portano, infatti, in scene itineranti, con particolare grandiosità, le sacre rappresentazioni dei riti della Settimana Santa, con inizio la Domenica delle Palme per, poi, continuare tutta la settimana fino al Venerdì con la Via Crucis ed a scinnenza cruci, per concludersi, la Domenica di Pasqua, con A risuscita, quando si celebra A sguondru (foto 78) dei simulacri della Madonna e del Cristo risorto, tra due ali di folla plaudente ed in festa.

FOLKLORISTICA: Primavera Narese

Foto 74 - Gianna Lo Coco Miss Primavera 1951La Sagra del Mandorlo fiorito nacque, promossa dal locale dopolavoro, come una forma di svago, per iniziativa di menti poetiche e fantasiose, a Naro ed ivi celebrata per la prima volta il 27 febbraio 1938, con il naturale e suggestivo scenario della Valle del Paradiso, candida di mandorli fioriti. (cfr. Giornale di Sicilia-3 Marzo 1938-Anno XVI del F.)(foto 71).

Da principio fu veramente una festa legata all'ambiente, cioè una Sagra che riecheggiava il mito di Proserpina, con il ricordo dei tempi pagani, quando si celebravano la vita, la morte e l'avvicendarsi delle stagioni.

Sfilavano così per le vie di Naro carretti ricolmi di fiori e belle donne in ricchi costumi, ballerini e suonatori di magarruna, di zufoli e di quartareddi, non solo di Naro, ma pure d'Aragona, Canicattì, Sciacca e di altri comuni della Provincia, con l'animazione, canora e strumentale, del poliedrico Sandro Giuliana Alaimo, appassionato cultore della Fulgentissima e dell'avv. Gero Rindone, (tenore lirico, poeta e compositore), della Sig.na Ida Tuttolomondo, insegnante dell'Istituto Immacolata Concezione, di Suor Gabriella Naselli, Superiora dell'Istituto, della nobile famiglia Naselli, principi d'Aragona (10-12-1879/31-10-1969), del Dott. Ignazio Burgio, delle sorelle Montalto (Assuntina, Rina ed Iole) e della Sig.ra Ornella Comparato in Contino, con l'intervento musicale della banda cittadina, diretta dal Maestro Angelo Zagra e del premiato quartetto a plettro, composto da Curto Rosario (mandolino), Rinaldi Angelo (Benjo), Marrix Giuseppe (violino) e Bonadonna Salvatore (chitarra)(foto 72), con la direzione del Maestro Ettore Zambuto, direttore tecnico provinciale dell'O.N.D. di Agrigento e tanti altri, come mostrano le foto ingiallite dell'epoca ed i ritagli dei giornali, che scrissero dell'evento.

Della singolare manifestazione l'Istituto Luce girò un breve documentario, anche su interessamento del nostro benemerito concittadino Dott. Alfonso Gaetani, conte d'Oriseo, allora Federale di Agrigento del Partito Nazionale Fascista (foto 73).

Chi avrebbe immaginato che la Manifestazione del Mandorlo fiorito avrebbe cambiato dopo il trasferimento ad Agrigento (foto 74/75), per volontà politica o per fattori logistici, con il passare degli anni il proprio aspetto di Sagra, cioè di Festa paesana, assurgendo a festa provinciale, che ha dato alla Manifestazione un'impronta prima nazionale e poi internazionale.

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TRADIZIONE: Generalità

La Città di Naro, crocevia di popoli e di civiltà, la cui storia è inserita profondamente nel contesto storico della Sicilia, è un centro storico minore, ricco non solo di un pregevole patrimonio artistico, ma anche di tradizioni popolari, le cui radici affondano nel tessuto culturale dei suoi abitanti.

Costituisce ed ha sempre costituito, in ogni tempo, un richiamo ed un punto di riferimento di tutto ciò che è arte e cultura.

Ogni anno, infatti, Naro è protagonista di varie e molteplici iniziative culturali e ricreative, che La proiettano in un contesto provinciale, regionale ed, anche, nazionale che di conseguenza determinano un movimento turistico di varie migliaia di visitatori, richiamati anche dal singolare patrimonio storico e monumentale, testimonianza visiva del glorioso passato della Fulgentissima (a).

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