Città di Naro

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Massimo Ganci

 

Massimo Ganci ha dedicato tutta la sua vita allo studio, fermamente convinto che la cultura – lungi dall’essere un ornamento o un rifugio alle avversità, destinato solo alle classi egemoni – è lo strumento più adeguato all’educazione del popolo. Educazione che è il preludio indispensabile alla maturità civile e sociale del popolo in genere e alla redenzione delle classi subalterne;

 

La sua vita è caratterizzata da un’attività frenetica: Ordinario di storia moderna alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Palermo, Direttore della rivista ufficiale dell’Università di Palermo "Ateneo Palermitano", Vicepresidente della "Società Siciliana di Storia Patria" di Palermo, Giornalista.

 

Ha pubblicato sul "Giornale di Sicilia" di Palermo, il "Mattino" di Napoli, l’"Unità di Roma", il "Calendario del Popolo" di Milano;

 

Fino al 1982 è stato membro del Comitato scientifico della fondazione G. G. Feltrinelli;

 

Da questa carica si è dimesso per motivi di tempo essendo entrato in politica: è infatti deputato all’ARS eletto nelle liste del P.C.I.

 

Tra gli anni 1950 - 56 ha esercitato la professione di avvocato.

 

Tra gli anni 1947 – 49 è stato borsista di Psicologia sperimentale all’Istituto Jean Jacques Rousseau di Ginevra, è stato quindi allievo di JEAN PIAGET.

 

Qualcuno lo ha definito un intellettuale da trincea che ispirandosi alle ideologie di avanguardia, ha sempre cercato di portare avanti discorsi culturali di notevole impegno, non disdegnando di servirsi di tutti i massmedia: dai giornali (è stato per parecchi anni editorialista di politica estera del "Giornale di Sicilia") alla radio e alla televisione;

 

La sua trasmissione radiofonica – a proposito di storia – va ininterrottamente in onda ogni anno sin dal 1973 ed è una delle rubriche che hanno avuto un altissimo indice di ascolto.

 

Si è rivolto a tutti gli strati della società siciliana tentando di far trovare ai Siciliani il senso e l’orgoglio delle proprie radici;

 

Valido paladino delle nostre tradizioni popolari, ha finalizzato la sua opera anche in difesa dei monumenti siciliani – ed in questa difesa la sua voce si è spesso levata anche per la difesa del patrimonio monumentale della nostra città, poiché egli è fermamente convinto, che i monumenti rappresentano le testimonianze mute ma nello stesso tempo eloquenti di un passato nel quale per lunghi secoli la Sicilia fu la cerniera del Mediterraneo e il punto di raccordo di tre continenti (Europa – Asia – Africa). Il Prof. Massimo Ganci è soprattutto uno studioso di storia ed è propria la storia che a suo avviso, in questa fase oscura e torbida, spingendo a rimeditare un passato di estrema positività, può fugare lo scetticismo che da troppo tempo ha intorpidito le coscienze e da cui hanno tratto origine la criminalità e la corruzione.

 

(liberamente estratto dall’atto municipale di conferimento della cittadinanza onoraria in data 25/01/1984)