Città di Naro

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Cap. II: Arte

Chiesa di San Nicolò di Bari

Foto 42 - Chiesa di San Nicolò di BariLa chiesa con l'annesso convento (foto 42) venne eretta nel 1618 ad opera del benefico Vincenzo Lucchesi, forse sui resti dell'antica pieve di San Nicolò di Bari, Vescovo di Mira (a).

Per antichissima tradizione sembra questa pieve essere stata in Naro la prima chiesa, edificata alla fine del IV secolo e, precisamente, nell'anno 393, con bolla di papa Siricio, che destinò a Naro un sacerdote di nome Teodosio, insignito con il titolo di Priore, che in quel tempo aveva l'autorità di un vescovo (b).

La chiesa ebbe il nome di San Giuseppe, mentre il convento fu chiamato "Collegio degli orfani". Nel 1636, sempre per sua iniziativa, detto collegio fu mutato in Monastero femminile, con il titolo di Santa Chiara. Dopo alcuni anni da Donna Deodata Lucchesi, monaca del Monastero del SS. Salvatore o Badia Grande, prese il nome di Maria SS. Annunziata o Badia Minore, con la regola di San Benedetto (c).

Nel 1785 la chiesa fu eretta a Parrocchia, con il titolo del glorioso San Nicolò di Bari, Vescovo di Mira. Ha larga facciata in tufo giallino, con motivi manieristici d'esuberante gusto spagnolesco, tipici della prima architettura barocca siciliana.

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Chiesa di San Calogero

Foto 41 - Cappella e Custodia di San CalogeroNon si hanno notizie storiche del periodo in cui fu costruita la chiesa di San Calogero. Si dice, però, che la fondazione della chiesa è stata anteriore al convento. Pare, infatti, che una chiesa dedicata a San Calogero sia stata edificata verso il 1436, al tempo di Papa Eugenio IV, mentre il convento fu fondato dai RR. PP. di San Giorgio in Alga nel 1543, sotto il pontefice Paolo III.

Il 29 giugno dello stesso anno, la chiesa fu concessa dal vescovo d'Agrigento P. Pietro D'Aragona e Tagliavia ai PP. RR. di San Giorgio in Alga, essendo giurati della Città Placido Camastra, Giovan Battista Gueli, Antonio Di Sazio e Giulio Mazza (a).

I RR. PP. di San Giorgio in Alga, chiamati così perché avevano la loro casa principale nell'isola di San Giorgio in Alga a Venezia, furono fondati all'inizio del 400' da alcuni nobili fiorentini, abbellirono ed ingrandirono la chiesa e tennero la medesima ed il convento fino all'abolizione del loro ordine. Il complesso religioso, quindi, fu acquistato dai RR. PP. Minori Conventuali di san Francesco (con atto del 4 aprile 1672, rogato dal notaio Lorenzo Favara), per la somma di cinque mila scudi, con la condizione di mantenere lo studio di Filosofia e vegliare sul culto del Protettore San Calogero.

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Chiesa di Sant'Agostino

Foto 39 - Chiesa di Maria SS. dello Stretto di Sant'Agostino. RomitorioSecondo alcuni storici e fra essi Rocco Pirro, Frà Salvatore e Vito Amico, la fondazione del convento di Sant'Agostino risale al VI secolo, quando alcuni eremiti della regola di Sant'Agostino, creata da Fulgenzio, Vescovo di Rugge, per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali, dalla vicina Africa sbarcarono in Sicilia.

Alcuni di essi trovarono rifugio a Siracusa, altri vennero a stabilirsi a Naro, fuori dell'abitato nelle grotte del colle chiamato "romito" (a), dove costruirono un chiesino, detto"chiesa del romito" (foto 39).

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Chiesa del SS. Salvatore

Foto 36 - Fotografia AnticaLa chiesa, con l'annesso convento delle Benedettine (foto 36), vennero edificati , secondo Fra Saverio, intorno al 1398, anno in cui re Martino, il Giovane e la regina Maria furono a Naro. Nel corso dei secoli subì vari interventi.

Rimaneggiata nel 1530 con l'ampliamento del convento ed il rinnovo della facciata. Nel 1750 si ebbe la costruzione del campanile.

Negli anni 50", il vecchio Monastero delle Benedettine venne demolito, per far posto alla scuola elementare "San Giovanni Bosco", con il plesso San Secondo. Il monastero che accoglieva donzelle di nobile progenie, di Naro e della Comarca, in origine si divideva in due organismi: uno superiore, con ingresso in Largo San Secondo, edificio modesto nel progetto, con balconi in ferro battuto ed uno inferiore, in via Dante, complesso severo ed austero con finestre difese da fitte grate panciute in ferro, dove, accanto al portone d'ingresso, esisteva la "ruota della miseria", in cui venivano abbandonati molti bambini "indesiderati".

Dal plesso inferiore si poteva accedere al plesso superiore tramite una scala intagliata nella roccia (ancora esistente).

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Chiesa Madre

Foto 34 - CattedraleLa fondazione della chiesa e del collegio della Compagnia di Gesù viene attribuita a don Antonino Lucchesi (a), per opera del P. Gaspare Paraninfo da Naro, religioso del medesimo ordine, nel 1619 con il contributo economico anche delle famiglie Gaetani e Bandino, nonché del Comune di Naro, come testimonia l'atto delle diverse donazioni, redatto dal notaio Vincenzo Pagliaro da Naro, ottobre 1619, conservato nell'archivio di stato di Palermo ed accettato dal Rev.do P. Don Panfilio Lambertenghi, Provinciale dei Gesuiti, per istituire e fondare in Naro un collegio di studi diretto dai Padri Gesuiti e secondo il loro metodo, in uno spazio enorme al centro della città, lungo un asse longitudinale, dove le famiglie nobili edificano i loro palazzi, realizzando nel tempo una vera e propria strada, la via Maestra o dei Monasteri (b), odierna via Dante Alighieri.

In detto collegio venne fondata, infatti, una famosa scuola, florida per più di un secolo, dove si teneva un corso di studi completo per avviare la gioventù, proveniente anche da altre città, ai corsi universitari degli insegnamenti di teologia, grammatica, retorica e filosofia, con una folta schiera di letterati, tanto da essere paragonata per importanza all'Università di Catania, unica allora in Sicilia (c).

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